08/07/2025 - UFFICIO STAMPA STARLIGHT - Un anno significativo e di crescita.
In data 30 giugno si è conclusa, ufficialmente, la stagione 2024-25 per la società cestistica femminile della Starlight Valmadrera. Un anno particolare per il team lecchese, considerato, che dopo anni di militanza in campionati Senior ed anche a livello nazionale, la Starlight, per questa stagione, si è impegnata a disputare due campionati giovanili. E, come si usa in queste situazioni, ovvero a stagione terminata, proviamo a stilare un bilancio della stessa, con l’aiuto dell’esperto coach Stefano Zucchi. "Quando a settembre abbiamo deciso di rinunciare alla prima squadra e di puntare esclusivamente sul settore giovanile, non sapevamo a cosa saremmo andati incontro. La squadra era composta principalmente dalle ragazze che l’anno precedente avevano disputato il campionato Under 15: si trattava quindi di iniziare un progetto completamente nuovo, con ragazze che forse non si conoscevano tra loro e, probabilmente, ancora prive di vere motivazioni. Oggi, a fine stagione, possiamo dire con certezza che quelle motivazioni sono emerse chiaramente. Parlo di stagione esaltante anche per me personalmente: ho riscoperto il piacere di allenare un gruppo giovanile che mi ha dato tanto, sia in termini di motivazione che di riscontro rispetto al lavoro che avevo immaginato e proposto. Le ragazze sono state straordinarie. Abbiamo iniziato con 15 atlete e terminato con 17, segno che il gruppo ha saputo attrarre e coinvolgere nuove giocatrici. A fine anno abbiamo fatto colloqui individuali con tutte le ragazze, chiedendo loro un parere sull'esperienza vissuta. Tutte hanno commentato positivamente la stagione e hanno confermato la volontà di proseguire anche il prossimo anno". Possiamo parlare di risultati? "Dal punto di vista dei risultati, che comunque contano relativamente, abbiamo disputato due campionati: Under 17 e Under 19. Quest’ultimo doveva essere inizialmente un campionato "sperimentale", pensato per offrire maggiore esperienza a livello fisico e tecnico. In realtà è andato ben oltre le aspettative: abbiamo raggiunto la semifinale di Coppa Lombardia e portato tre nostre giocatrici tra le migliori realizzatrici del campionato, con Zaccone addirittura al primo posto. È stato un lavoro duro, impegnativo. A fine stagione ho detto alle ragazze che era la prima volta che mi sentivo così stanco fisicamente: ho dato tanto, tra ore in palestra e impegno costante. Eppure non mi è pesato, perché le ragazze hanno contraccambiato con entusiasmo, serietà e crescita. Hanno accolto positivamente ogni proposta, ogni attività. Il lavoro fatto ha confermato quanto fosse stata giusta, a settembre scorso, l’idea di puntare su un gruppo giovane, da costruire da zero e da sviluppare nei prossimi tre anni. Un gruppo coeso, motivato, che potrà diventare ciò che negli anni passati non siamo riusciti a realizzare". Avete portato anche delle novità extra agonistiche? "Abbiamo introdotto novità anche fuori dal campo: la figura del mental coach Andrea Energy professionista del settore, percorso con scadenze mensili su tematiche correlate all’età delle nostre ragazze senza volersi sostituire allo piscologo altra novità con la nutrizionista, ad esempio, che hanno avuto grande impatto su molte ragazze, aiutandole a comprendere l'importanza di uno stile di vita sano, soprattutto in un’età così delicata. Il non avere l’obiettivo esclusivo del risultato ci ha permesso di lavorare al meglio, sia io che il mio staff, composto da professionisti. Una stagione che ha coinvolto tutti e ha portato beneficio all’intera società. Giancarlo De Carli, alla cena di fine anno, ha sottolineato quanto di positivo è stato fatto". Uno sguardo al contesto e al futuro? "Gestire campionati di alto livello, come la Serie B, è sempre più complicato: mancano giocatrici, e le poche disponibili sono sempre le stesse che si spostano da una squadra all’altra ogni estate, nella solita “roulette di giugno”. Quello che manca davvero, e che ci auguriamo venga capito da sempre più società, è la necessità di lavorare seriamente sul settore giovanile. Bisogna creare un gruppo, costruirlo, farlo crescere. Affezionarsi alla società, all’ambiente, ai tecnici e alle compagne. Solo così si potrà tornare ad avere squadre senior solide, evitando ogni anno di doverle rifondare da zero". Parliamo di futuro coach? "Il futuro a Valmadrera, come sempre, è pieno di sfide. Nonostante siamo in una zona ampia, il numero di atlete è sempre molto basso. Il problema principale è trovare nuove leve già a partire dal minibasket. Tutta la zona dovrebbe fare riferimento, almeno a livello femminile, al Basket Valmadrera, che ha una lunga tradizione e ha vissuto anni gloriosi (anche in Serie A2), oltre a recenti esperienze in Serie B con buoni risultati. Dobbiamo convincere famiglie e giovani atlete a scegliere il basket femminile. Faccio un appello a tutte le famiglie che stanno valutando quale sport far praticare alle proprie figlie dai 5 ai 7 anni: a Valmadrera potranno trovare un ambiente sano, accogliente, preparato, capace di seguirle nel loro percorso fino almeno alla scuola media e, chissà, anche oltre". I programmi per la stagione 2025-26? "Con l’entusiasmo e l’esperienza di quest’anno, abbiamo deciso di riportare a Valmadrera una prima squadra. Ci iscriveremo al primo campionato disponibile dopo la rinuncia dello scorso anno. La squadra sarà formata dalle ragazze che hanno disputato i campionati Under 17 e Under 19. Continueremo anche con il campionato Under 19, con il gruppo 2008-2009-2010. Le ragazze del 2006 (le più “senior”) saranno impegnate nella prima squadra". Un bellissimo progetto coach. Avete già programmato il lavoro per la prossima stagione? "Il nostro metodo rimarrà lo stesso: gruppo unico, tre allenamenti settimanali da almeno due ore, allenamenti individuali extra, preparazione fisica specifica. Questo approccio ha funzionato e ha portato benefici evidenti a tutti. Siamo alla ricerca di ragazze volenterose, nate tra il 2004 e il 2006, da inserire in questo nuovo progetto. Cerchiamo giovani con voglia di allenarsi, con obiettivi personali e di squadra, che abbiano il desiderio di crescere in un ambiente serio, stimolante e coinvolgente. E cerchiamo anche famiglie che vogliano partecipare attivamente alla vita della squadra, non tanto a livello economico, ma organizzativo: ogni aiuto è fondamentale. Partiremo a fine agosto, con entusiasmo e voglia di dare continuità a quanto costruito. Le ragazze, in queste settimane estive, seguiranno un programma di lavoro individuale per non perdere la condizione, così da non dover ripartire da zero a settembre".